Piemonte in festa

Quattro solitudini si muovono in una ricerca intima e profonda. Ogni spazio modella il gesto, influenzando ritmo, intensità e direzione. La danza nasce dal dialogo con l’architettura: superfici che si fanno mappe, linee che guidano, ostacoli che si trasformano in possibilità.



Il titolo gioca con la parola tatto, evocando non solo il senso del toccare, ma anche la delicatezza dell’ascolto corporeo, la cura nel gesto, la sensibilità necessaria per incontrare l’altro. conTATTO è così il punto in cui percezione e relazione si intrecciano: il contatto non è solo fisico, ma anche emotivo, sottile, profondo.



In un processo di esplorazione, i danzatori tracciano i confini tra isolamento e connessione, fino a convergere in un punto d’incontro. Qui le solitudini si fondono, dando vita a nuove forme di relazione attraverso il linguaggio universale del corpo: un corpo plasmato dallo spazio, ma libero di reinventarsi.



Un viaggio tra luoghi, movimento e umanità, che ci interroga sulla capacità di abitare il mondo e, al contempo, di incontrare l’altro con presenza, sensibilità e attenzione.



 



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