Arriva il 30 maggio anche in Piemonte nelle sale Una nobile causa, un film con un grande cast per raccontare con il piglio della commedia, seppur drammatica, il mondo del gioco d’azzardo. Particolarissima la distribuzione: per vedere il film è il pubblico stesso a prenotarne la visione presso la sala più vicino del circuito MovieDay (www.movieday.it) entro il 23 maggio. Le sale coinvolte sono: Movie Planet e Cinema Esedra
Un cast brillante diretto da Emilio Briguglio per raccontare con la freschezza della commedia e la levità di un racconto corale lo spinoso tema della malattia per il gioco. La fotografia è firmata da Lorenzo Pezzano, le musiche da Fabrizio Castania e Tommy Fanton, il montaggio da Luca Bozzato e il suono di presa diretta da Francesco Liotard.Giorgio Careccia, Rossella Infanti, Antonio Catania, Roberto Citran, Francesca Reggiani, Guglielmo Pinelli, Giulia Greco, Simona Marchini, Massimo Bonetti, Nadia Rinaldi, Massimo Foschi, Carla Stella, Eleonora Fuser, Vasco Mirandola, Nina Senicar.
Prodotto da Rebecca e Tarcisio Basso su un soggetto di Riccardo Fabrizi, Francesco Costa ed Emilio Briguglio, Una nobile causa racconta la vicenda parallela di Gloria, una giocatrice incallita reduce da una folgorante vittoria di un milione di euro alle slot machine, e della sua famiglia, terrorizzata che sperperi il bottino miracolosamente vinto; e del Marchesino Alvise Fantin, a sua volta malato di gioco, piccolo truffatore, condannato a risarcire con il proprio lavoro due delle sue vittime, due pescivendoli, padre e figlia. Dopo essersi perdutamente innamorato della giovane Tania, Alvise pare redimersi, ma non tutto è come sembra.
A raccordo di entrambi la saggia figura del Dottor Aloisi, psicologo specializzato nella cura del gioco di azzardo a cui Gloria e la sua famiglia si affidano per un percorso di terapia.
In un escalation di colpi di scena, un fattore mette in comune tutti i protagonisti della vicenda e diventa fondamentale strumento di comicità: l’intelligenza perversa ed acuta, la furbizia di chi, in nome di un’ossessione quale quella del gioco, si condanna alla piccola e alla grande truffa per poter alimentare la propria malattia.